La storia di una biglia zaffiro
Installazione site-specific per la Madonna dei Piani in San Benedetto Belbo (CN)
Grafite e frottage su cotone preparato col gesso acrilico 6x12m (approximately), grafite su tavola forata con semisfera in plastica retroilluminata 40x30x14cm, 2022
Foto di Davide D’Ambra
La Sibilla dell'instabilità, con un piede su una palla e l'altro su una barca con l’albero rotto, accoglie gli spettatori annunciando la transitorietà ed effimerità della situazione umana. Nel centro della chiesa un esagono che narra la storia di una sfera, la sua nascita e crescita, in relazione a una figura umana. Questa sfera è l'idea stessa di vita, una piaga ma anche l'unico punto in cui possiamo cogliere la speranza. Ai piedi dell'altare, l’auto-rappresentazione dell'artista come San Sebastiano, trafitto dalle matite e con la sfera che ora brilla di zaffiro nella sua mano. Questa figura vive temporalmente tra un bambino che gioca con una biglia nero e un vecchio che la sorregge ormai cresciuta a dismisura come Atlante reggeva il mondo. L'iscrizione sulla scala "Ci sono due tipi diversi di persone al mondo, quelli che vogliono sapere e quelli che vogliono credere" che lega l’opera al concetto di fede, chiude l'installazione.
La storia di una biglia zaffiro
Installazione site-specific per la Madonna dei Piani in San Benedetto Belbo (CN)
Grafite e frottage su cotone preparato col gesso acrilico 6x12m (approximately), grafite su tavola forata con semisfera in plastica retroilluminata 40x30x14cm, 2022
Foto di Davide D’Ambra
La Sibilla dell'instabilità, con un piede su una palla e l'altro su una barca con l’albero rotto, accoglie gli spettatori annunciando la transitorietà ed effimerità della situazione umana. Nel centro della chiesa un esagono che narra la storia di una sfera, la sua nascita e crescita, in relazione a una figura umana. Questa sfera è l'idea stessa di vita, una piaga ma anche l'unico punto in cui possiamo cogliere la speranza. Ai piedi dell'altare, l’auto-rappresentazione dell'artista come San Sebastiano, trafitto dalle matite e con la sfera che ora brilla di zaffiro nella sua mano. Questa figura vive temporalmente tra un bambino che gioca con una biglia nero e un vecchio che la sorregge ormai cresciuta a dismisura come Atlante reggeva il mondo. L'iscrizione sulla scala "Ci sono due tipi diversi di persone al mondo, quelli che vogliono sapere e quelli che vogliono credere" che lega l’opera al concetto di fede, chiude l'installazione.