No Time to Die
Una mostra personale sviluppata su più di mille metri quadri in cinque opere site-specific per TanExpo a BolognaFiere, curata da Giacinto Di Pietrantonio (nel 2022). All’interno della fiera del settore funerario più grande d’Europa l’artista ha reso realmente acquistabili per gli operatori del settore tre servizi di immortalità.
Go over like a lead balloon
Cade dal cielo come un palloncino di piombo
↑
Installazione multimediale partecipativa
Parete 6x2,5m, stampa disegno digitale su tela, stampa disegno digitale su tappeto ad alta usurabilità, grafite su carta 15x15cm, audio ambientale, proiezione video-animazione (loop continuo), distribuzione pieghevoli
2022
“La prima opera è una proiezione a parete di dimensioni monumentali che esorta il pubblico a radunarsi per una visione collettiva. Su questo lungo muro una serie di entità luminose appaiono e scompaiono a seconda di come la luce naturale filtra all’interno dello spazio espositivo. Queste presenze così flebili sono state realizzate riprendendo alcune persone che hanno simulato di cadere nel vuoto per essere poi ritratte e animate dalla mano dall’artista con la tecnica del rotoscopio. Coloro che sono stati immortalati da Sciorilli cadono dall’alto come stelle rimanendo in uno stato di sospensione irreale. Si gettano e volteggiano nel vuoto trovando una dimensione di eternità illusoria garantita da un artificio, ovvero la messa in loop del video. Questo andamento ciclico annienta il concetto di inizio e fine ma solo in maniera apparente: da un momento all’altro il proiettore può essere spento semplicemente premendo il pulsante on-off. Cosa accade a quelle anime quando l’opera non è esposta o la mostra arriva all’orario di chiusura? Gli viene garantita l’immortalità o sono condannate in un limbo?” estratto dal testo di Carolina Gestri per il catalogo.
A boundless drop
Una goccia senza confine
↑
Installazione multimediale
Parete 6x2,5m, stampa disegno digitale su scatola 5x5x15cm, globo di vetro nero, basamento con teca 50x50x200cm, 11 disegni a grafite su carta 15x20cm, distribuzione di flyer A5
2022
“Affidarsi alla sfera ci chiede di prendere iniziativa sulla nostra idea di fede e di speranza, perché tutto sta in quello che noi attribuiamo all’amuleto: è la nostra fede in esso a caricarlo di energia. L’elemento formale della sfera è del resto quasi un archetipo per Sciorilli … ora, la biglia, non si può vedere, e non perché ci trasformerebbe in una statua di sale, ma perché ci distrarrebbe dal suo significato o, meglio, da ciò che per l’artista conta realmente: il percorso, non la meta; giocarsi la vita, non guadagnare il premio.” estratto dal testo di Davide Dall’Ombra per il catalogo.
Ambrosia – Elisir d’immortalità
↑
Installazione partecipativa
Parete 6x2,5m con nicchia, stampa disegno digitale su tessuto, bottiglia con disegno digitale su etichetta adesiva, grafite e pastelli su carta 15x15cm, tavoli, sedie, stampa disegno digitale su roll-up 80x200cm, camerieri, distribuzione volantini spillati a6
2022
“Una possibilità perennemente rimandata; una promessa di salvezza; l’aldilà o un elisir di lunga vita.
Ed è l’elisir di lunga vita – il protagonista dell’installazione di Danilo Sciorilli – nello specifico l’ambrosia – termine di origine greca composto dall’alfa privativa, dunque negazione, e (μ)βρότος, (m)brotos, cioè “mortale” – l’opportunità che Sciorilli offre di sfuggire alla morte, di negarla, di rimandarla. Coerentemente con la sua poetica, che esplora il concetto di morte – in una dimensione che si muove tra il personale e il collettivo – Sciorilli invita gli spettatori a riflettere sull’esistenza e sul significato della sua fine. È possibile rimandare la morte? Si, ci dice Sciorilli; si, se si decide di credere.
Ma credere di poter non-morire è di fatto un non-credere alla vita, è credere, come scrisse Feuerbach, nella verità della fantasia; poiché la vita è di fatto tale in vista dal suo limite; e vivere è tale in relazione alla consapevolezza di dover morire. Ed è forse questo che vuole comunicare Sciorilli…” estratto dal testo di Linda Fossati per il catalogo.
Velocemente viene, velocemente va
↑
Installazione video in sincro a tre canali
Tre pareti rosse 6x2,5m, tre video-animazioni, video in tecnica fotografica Schlieren, 3'12''
“Gino De Dominicis è lapidario: ciò che causa la morte è il tempo. Esso, con il suo entropico fluire dal prima verso il dopo, provoca l’invecchiamento. Ecco la caducità dell’uomo: l’ultimo passaggio è quel sottile confine che porta direttamente a ‘miglior vita’. La soluzione è allora semplice: se si riuscisse a bloccare il tempo non si invecchierebbe e, rimanendo immobili, si raggiungerebbe l’immortalità.
L’immortalità è quindi direttamente associata - e proporzionale - all’immobilità. Quasi per ossimoro; ma sicuramente per logica. E l’arte, fisiologicamente immobile e immutabile, è essere vivente perfetto, poiché immortale e immutabile.
Danilo Sciorilli, conscio di tale assunto, predilige la messa in scena delle nostre condizioni riguardarti la morte: come ci comportiamo di fronte ad essa, per poi creare il corto circuito in grado di accendere il senso. L’ironia che permea il lavoro, l’estremizzazione dei codici sociali in tempo di lutto e di ricordo, permettono di disinnescare la logica mortale brandendola dal proprio interno.” estratto dal testo di Federico Palumbo per il catalogo.
Because all we have is (t)here to lose
Tutto quello che abbiamo è da perdere
↑
Installazione multimediale
Video-animazione 3’34’’ su led-wall 4,5x2m, tenda a trama nera su nero 5,6x2,7m, grafite su pannello perforato retroilluminato con led dimmerabile 40x40cm
“Affermava, a ragione, Franco Battiato: «Noi pensiamo di essere eterni, questa è la nostra disgrazia. A scuola non ci insegnano a morire; sulla morte invece gli antichi egizi hanno costruito una civiltà». In ‘Cause all we got is here to lose, l’artista rappresenta l’uscita di scena, la morte spettacolare, probabilmente la più consona quale epilogo di una vita spettacolarizzata (nell’ormai più che consolidata società dello spettacolo). La video-animazione appare in questo senso sì secca e perentoria, definitiva, spiazzante a conclusione dell’ingegnoso proselito sull’immortalità messo a punto nella mostra-fiera; tuttavia, è sempre presente una nota d’ironia. Quell’ironia amara e drammatica che è d’altronde caratteristica importante della fonte cinematografica citata espressamente da Sciorilli nell’opera.” estratto dal testo di Valentina Tebala per il catalogo.
No Time to Die
Una mostra personale sviluppata su più di mille metri quadri in cinque opere site-specific per TanExpo a BolognaFiere, curata da Giacinto Di Pietrantonio (nel 2022). All’interno della fiera del settore funerario più grande d’Europa l’artista ha reso realmente acquistabili per gli operatori del settore tre servizi di immortalità.
Go over like a lead balloon
Cade dal cielo come un palloncino di piombo
Installazione multimediale partecipativa
Parete 6x2,5m, stampa disegno digitale su tela, stampa disegno digitale su tappeto ad alta usurabilità, grafite su carta 15x15cm, audio ambientale, proiezione video-animazione (loop continuo), distribuzione pieghevoli
2022
“La prima opera è una proiezione a parete di dimensioni monumentali che esorta il pubblico a radunarsi per una visione collettiva. Su questo lungo muro una serie di entità luminose appaiono e scompaiono a seconda di come la luce naturale filtra all’interno dello spazio espositivo. Queste presenze così flebili sono state realizzate riprendendo alcune persone che hanno simulato di cadere nel vuoto per essere poi ritratte e animate dalla mano dall’artista con la tecnica del rotoscopio. Coloro che sono stati immortalati da Sciorilli cadono dall’alto come stelle rimanendo in uno stato di sospensione irreale. Si gettano e volteggiano nel vuoto trovando una dimensione di eternità illusoria garantita da un artificio, ovvero la messa in loop del video. Questo andamento ciclico annienta il concetto di inizio e fine ma solo in maniera apparente: da un momento all’altro il proiettore può essere spento semplicemente premendo il pulsante on-off. Cosa accade a quelle anime quando l’opera non è esposta o la mostra arriva all’orario di chiusura? Gli viene garantita l’immortalità o sono condannate in un limbo?” estratto dal testo di Carolina Gestri per il catalogo.
A boundless drop
Una goccia senza confine
Installazione multimediale
Parete 6x2,5m, stampa disegno digitale su scatola 5x5x15cm, globo di vetro nero, basamento con teca 50x50x200cm, 11 disegni a grafite su carta 15x20cm, distribuzione di flyer A5
2022
“Affidarsi alla sfera ci chiede di prendere iniziativa sulla nostra idea di fede e di speranza, perché tutto sta in quello che noi attribuiamo all’amuleto: è la nostra fede in esso a caricarlo di energia. L’elemento formale della sfera è del resto quasi un archetipo per Sciorilli … ora, la biglia, non si può vedere, e non perché ci trasformerebbe in una statua di sale, ma perché ci distrarrebbe dal suo significato o, meglio, da ciò che per l’artista conta realmente: il percorso, non la meta; giocarsi la vita, non guadagnare il premio.” estratto dal testo di Davide Dall’Ombra per il catalogo.
Ambrosia – Elisir d’immortalità
Installazione partecipativa
Parete 6x2,5m con nicchia, stampa disegno digitale su tessuto, bottiglia con disegno digitale su etichetta adesiva, grafite e pastelli su carta 15x15cm, tavoli, sedie, stampa disegno digitale su roll-up 80x200cm, camerieri, distribuzione volantini spillati a6
2022
“Una possibilità perennemente rimandata; una promessa di salvezza; l’aldilà o un elisir di lunga vita.
Ed è l’elisir di lunga vita – il protagonista dell’installazione di Danilo Sciorilli – nello specifico l’ambrosia – termine di origine greca composto dall’alfa privativa, dunque negazione, e (μ)βρότος, (m)brotos, cioè “mortale” – l’opportunità che Sciorilli offre di sfuggire alla morte, di negarla, di rimandarla. Coerentemente con la sua poetica, che esplora il concetto di morte – in una dimensione che si muove tra il personale e il collettivo – Sciorilli invita gli spettatori a riflettere sull’esistenza e sul significato della sua fine. È possibile rimandare la morte? Si, ci dice Sciorilli; si, se si decide di credere.
Ma credere di poter non-morire è di fatto un non-credere alla vita, è credere, come scrisse Feuerbach, nella verità della fantasia; poiché la vita è di fatto tale in vista dal suo limite; e vivere è tale in relazione alla consapevolezza di dover morire. Ed è forse questo che vuole comunicare Sciorilli…” estratto dal testo di Linda Fossati per il catalogo.
Velocemente viene, velocemente va
Installazione video in sincro a tre canali
Tre pareti rosse 6x2,5m, tre video-animazioni, video in tecnica fotografica Schlieren, 3'12''
“Gino De Dominicis è lapidario: ciò che causa la morte è il tempo. Esso, con il suo entropico fluire dal prima verso il dopo, provoca l’invecchiamento. Ecco la caducità dell’uomo: l’ultimo passaggio è quel sottile confine che porta direttamente a ‘miglior vita’. La soluzione è allora semplice: se si riuscisse a bloccare il tempo non si invecchierebbe e, rimanendo immobili, si raggiungerebbe l’immortalità.
L’immortalità è quindi direttamente associata - e proporzionale - all’immobilità. Quasi per ossimoro; ma sicuramente per logica. E l’arte, fisiologicamente immobile e immutabile, è essere vivente perfetto, poiché immortale e immutabile.
Danilo Sciorilli, conscio di tale assunto, predilige la messa in scena delle nostre condizioni riguardarti la morte: come ci comportiamo di fronte ad essa, per poi creare il corto circuito in grado di accendere il senso. L’ironia che permea il lavoro, l’estremizzazione dei codici sociali in tempo di lutto e di ricordo, permettono di disinnescare la logica mortale brandendola dal proprio interno.” estratto dal testo di Federico Palumbo per il catalogo.
Because all we have is (t)here to lose
Tutto quello che abbiamo è da perdere
Installazione multimediale
Video-animazione 3’34’’ su led-wall 4,5x2m, tenda a trama nera su nero 5,6x2,7m, grafite su pannello perforato retroilluminato con led dimmerabile 40x40cm
“Affermava, a ragione, Franco Battiato: «Noi pensiamo di essere eterni, questa è la nostra disgrazia. A scuola non ci insegnano a morire; sulla morte invece gli antichi egizi hanno costruito una civiltà». In ‘Cause all we got is here to lose, l’artista rappresenta l’uscita di scena, la morte spettacolare, probabilmente la più consona quale epilogo di una vita spettacolarizzata (nell’ormai più che consolidata società dello spettacolo). La video-animazione appare in questo senso sì secca e perentoria, definitiva, spiazzante a conclusione dell’ingegnoso proselito sull’immortalità messo a punto nella mostra-fiera; tuttavia, è sempre presente una nota d’ironia. Quell’ironia amara e drammatica che è d’altronde caratteristica importante della fonte cinematografica citata espressamente da Sciorilli nell’opera.” estratto dal testo di Valentina Tebala per il catalogo.
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