Distanze Comoventi
Mostra personale presso la Fondazione Stelline a cura di Davide Dall’Ombra e Alessandra Klimciuk (2023), nata dal progetto “No time to die” all’interno della fiera B to B TanExpo dell’anno precedente.
“Il titolo prescelto fa scricchiolare i neuroni della nostra comprensione, allo scopo di attivare il meccanismo necessario a mettersi in gioco davanti a queste opere. Di fronte alla finitezza, inesorabile per alcuni, inaccettabile per tutti, Sciorilli comincia dai massimi sistemi, in senso proprio. Secondo gli scienziati l’universo è in continua espansione, questo mette in crisi il concetto di distanza tra due punti che, a ogni istante, aumenta, rendendo immediatamente scorretta la nostra misurazione. La soluzione escogitata dagli astronomi è estirpare dal nostro calcolo il tempo, escludendo, di fatto, l’allontanamento dei corpi celesti. Più o meno. Le distanze sono “comoventi”, gli elementi si muovono insieme e rimangono fermi tra loro. È quello che facciamo abitualmente anche noi, prendendo le nostre misure nella vita – tra di noi, con le cose, su noi stessi… – come se il tempo, e quindi la fine, non esistessero.
È reale solo nel momento in cui decidi che lo sia (De Dominicis). Accettiamo una convenzione per poter sopportare la mutevolezza dell’istante, il fatto che la realtà è infinita e non misurabile da noi. Naturalmente l’assonanza con le “distanze commoventi”, quelle che ci fanno soffrire, non è casuale, e, con due “m”, il titolo diventa un’icastica e bellissima definizione di addio e di morte.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
Confessione alla luna
↑
Video-proiezione realizzata con metodo Schlieren 1'29'', (loop continuo), 2023
Il respiro, inteso come atto circolare della vita, prima e ultima azione di ognuno, acquista forma visiva a discapito del sonoro. Il set di riprese fotografiche utilizzato permette infatti di dare contrasto all’aria e le parole le conoscerà solo la Luna.
A boundless drop
Una goccia senza confine
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11 disegni a grafite su carta, 20×15cm, plinto con teca in plexiglass, 200×30×30cm, stampa disegno digitale su scatola 15×5×5cm, biglia in vetro nera, 2022
“‘Il lavoro ragiona sul discorso di fede, in senso largo, e propone una soluzione di immortalità per lo spirito’, ci avverte l’artista. Il cortocircuito, in questo caso, non è con un pianeta ma con la Trasfigurazione sul Monte Tabor di Raffaello ai Musei Vaticani, giusto per non scendere di tono… Ma in cosa ci chiede di sperare l’artista con questo amuleto irraggiungibile (e invisibile)? ‘Il fatto è che l’umanità è ancora sofferente – e presumibilmente lo rimarrà per sempre – e sente quindi il bisogno di affidarsi ad altro che non sia il troppo arido raziocinio. Io ho scelto di affidarmi all’arte, l’arte è diventato il luogo dove tutto può accadere e soprattutto dove sopravvivo continuamente alla fine’. E noi a cosa decidiamo di affidarci? Qual è il nostro amuleto?” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
Ambrosia – Elisir d’Immortalità (distillatore Alkahest)
↑
Struttura in acciaio, gomma, vetro e acqua colorata 180×600cm circa, plinto con teca in plexiglass, 200×30×3 cm, stampa disegno digitale su etichetta, bottiglia in vetro con contenuto liquido, 2023
“Ambrosia è un elisir “da consumarsi preferibilmente entro la fine”, perchè “è scientificamente non confutabile che bere Ambrosia allunga la vita in maniera direttamente proporzionale alla quantità ingerita. Si stima approssimativamente un incremento di trecentosessantacinque giorni per ogni cento millilitri di prodotto”, dichiara Sciorilli nelle avvertenze per l’uso. Come ogni ciarlatano che si rispetti, l’artista (di tutti i tempi) è colui che sa convincerci dell’esistenza di ciò che da soli non potremmo vedere. Il vero e il falso ci vengono consegnati in mano: a noi scegliere. In questo caso, assolve al suo dovere circostanziando nei dettagli la storia dell’elisir, prodotto da una piccola azienda del suo paese d’origine, Atessa (Chieti), che, nell’anno della sua nascita, da inizio a una produzione di grande successo internazionale. L’ingrediente fondamentale dell’Ambrosia è l’alkaest: elemento misterioso costitutivo della pietra filosofale…” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
Go over like a lead balloon
Cade dal cielo come un palloncino di piombo
↑
Video-animazioni, durata variabile (loop continuo), su 15 tende velate, misure ambientali, 2023
“… Il visitatore è invitato ad attraversare una proiezione sensoriale, tattile e oculare insieme… Go over like a lead balloon, letteralmente “cadere come un palloncino di piombo”, indica un’esperienza che si rileva un vero e proprio disastro. Del resto, il leggero fluttuare nel vuoto di persone senza nome, magicamente sospese, tenta di riparare la ferita procurata ai nostri occhi dal lontano disastro del dirigibile Hindenburg del 1937, immortalato nella copertina del primo album dei Led Zeppelin (1969) e, soprattutto, almeno per la nostra generazione, dal ben più vivido ricordo dei disperati che si gettano dalle Torri Gemelle (2001). L’artista ha chiesto ad amici e conoscenti di riprendersi in una posizione “sospesa”, traducendoli poi in disegno animato. L’opera è potenzialmente in continuo sviluppo perchè potrebbe ricevere nuovi aspiranti all’immortalità che vogliano aggiungersi.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
’Cause all we got is here to lose
Tutto quello che abbiamo è da perdere
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Video-animazione, 3'34'', 2020
Allegoria dell’a-tempo
↑
Installazione site-specific, 3 tele, grafite, pastelli acquerellabili, gesso acrilico, 225,5×99,5cm, 1 tela, grafite, gesso acrilico, 65×99,5cm, 2023
“A generare l’opera è un respiro che sale dal piano ipogeo, dando vita alla visione finale. È un fumo ideale quello che esce impertinente dal sottosuolo, generando una sorta di sogno o forse svelando il motore complessivo del percorso. Non sapremmo dire, infatti, se il tempo sia frutto o origine delle sperimentazioni al piano di sotto. A far capolino tra le aperture in facciata è la figura scomposta di una donna allegorica, realizzata con pastelli acquerellabili, stendendo pennellate di gesso e acrilico su cui poter disegnare a matita. Torna il colore, autoconcessione rarissima per l’artista, che ci riporta ai primari.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
Distanze Comoventi
Mostra personale presso la Fondazione Stelline a cura di Davide Dall’Ombra e Alessandra Klimciuk (2023), nata dal progetto “No time to die” all’interno della fiera B to B TanExpo dell’anno precedente.
“Il titolo prescelto fa scricchiolare i neuroni della nostra comprensione, allo scopo di attivare il meccanismo necessario a mettersi in gioco davanti a queste opere. Di fronte alla finitezza, inesorabile per alcuni, inaccettabile per tutti, Sciorilli comincia dai massimi sistemi, in senso proprio. Secondo gli scienziati l’universo è in continua espansione, questo mette in crisi il concetto di distanza tra due punti che, a ogni istante, aumenta, rendendo immediatamente scorretta la nostra misurazione. La soluzione escogitata dagli astronomi è estirpare dal nostro calcolo il tempo, escludendo, di fatto, l’allontanamento dei corpi celesti. Più o meno. Le distanze sono “comoventi”, gli elementi si muovono insieme e rimangono fermi tra loro. È quello che facciamo abitualmente anche noi, prendendo le nostre misure nella vita – tra di noi, con le cose, su noi stessi… – come se il tempo, e quindi la fine, non esistessero.
È reale solo nel momento in cui decidi che lo sia (De Dominicis). Accettiamo una convenzione per poter sopportare la mutevolezza dell’istante, il fatto che la realtà è infinita e non misurabile da noi. Naturalmente l’assonanza con le “distanze commoventi”, quelle che ci fanno soffrire, non è casuale, e, con due “m”, il titolo diventa un’icastica e bellissima definizione di addio e di morte.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
Confessione alla Luna
Video-proiezione realizzata con metodo Schlieren 1'29'', (loop continuo), 2023
Il respiro, inteso come atto circolare della vita, prima e ultima azione di ognuno, acquista forma visiva a discapito del sonoro. Il set di riprese fotografiche utilizzato permette infatti di dare contrasto all’aria e le parole le conoscerà solo la Luna.
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A boundless drop
Una goccia senza confine
11 disegni a grafite su carta, 20×15cm, plinto con teca in plexiglass, 200×30×30cm, stampa disegno digitale su scatola 15×5×5cm, biglia in vetro nera, 2022
“‘Il lavoro ragiona sul discorso di fede, in senso largo, e propone una soluzione di immortalità per lo spirito’, ci avverte l’artista. Il cortocircuito, in questo caso, non è con un pianeta ma con la Trasfigurazione sul Monte Tabor di Raffaello ai Musei Vaticani, giusto per non scendere di tono… Ma in cosa ci chiede di sperare l’artista con questo amuleto irraggiungibile (e invisibile)? ‘Il fatto è che l’umanità è ancora sofferente – e presumibilmente lo rimarrà per sempre – e sente quindi il bisogno di affidarsi ad altro che non sia il troppo arido raziocinio. Io ho scelto di affidarmi all’arte, l’arte è diventato il luogo dove tutto può accadere e soprattutto dove sopravvivo continuamente alla fine’. E noi a cosa decidiamo di affidarci? Qual è il nostro amuleto?” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
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Ambrosia – Elisir d’Immortalità
(distillatore Alkahest)
Struttura in acciaio, gomma, vetro e acqua colorata 180×600cm circa, plinto con teca in plexiglass, 200×30×3 cm, stampa disegno digitale su etichetta, bottiglia in vetro con contenuto liquido, 2023
“Ambrosia è un elisir “da consumarsi preferibilmente entro la fine”, perchè “è scientificamente non confutabile che bere Ambrosia allunga la vita in maniera direttamente proporzionale alla quantità ingerita. Si stima approssimativamente un incremento di trecentosessantacinque giorni per ogni cento millilitri di prodotto”, dichiara Sciorilli nelle avvertenze per l’uso. Come ogni ciarlatano che si rispetti, l’artista (di tutti i tempi) è colui che sa convincerci dell’esistenza di ciò che da soli non potremmo vedere. Il vero e il falso ci vengono consegnati in mano: a noi scegliere. In questo caso, assolve al suo dovere circostanziando nei dettagli la storia dell’elisir, prodotto da una piccola azienda del suo paese d’origine, Atessa (Chieti), che, nell’anno della sua nascita, da inizio a una produzione di grande successo internazionale. L’ingrediente fondamentale dell’Ambrosia è l’alkaest: elemento misterioso costitutivo della pietra filosofale…” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
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Go over like a lead balloon
Cade dal cielo come
un palloncino di piombo
Video-animazioni, durata variabile (loop continuo), su 15 tende velate, misure ambientali, 2023
“… Il visitatore è invitato ad attraversare una proiezione sensoriale, tattile e oculare insieme… Go over like a lead balloon, letteralmente “cadere come un palloncino di piombo”, indica un’esperienza che si rileva un vero e proprio disastro. Del resto, il leggero fluttuare nel vuoto di persone senza nome, magicamente sospese, tenta di riparare la ferita procurata ai nostri occhi dal lontano disastro del dirigibile Hindenburg del 1937, immortalato nella copertina del primo album dei Led Zeppelin (1969) e, soprattutto, almeno per la nostra generazione, dal ben più vivido ricordo dei disperati che si gettano dalle Torri Gemelle (2001). L’artista ha chiesto ad amici e conoscenti di riprendersi in una posizione “sospesa”, traducendoli poi in disegno animato. L’opera è potenzialmente in continuo sviluppo perchè potrebbe ricevere nuovi aspiranti all’immortalità che vogliano aggiungersi.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
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’Cause all we got is here to lose
Tutto quello che abbiamo è da perdere
Video-animazione, 3'34'', 2020
Allegoria dell’a-tempo
Installazione site-specific, 3 tele, grafite, pastelli acquerellabili, gesso acrilico, 225,5×99,5cm, 1 tela, grafite, gesso acrilico, 65×99,5cm, 2023
“A generare l’opera è un respiro che sale dal piano ipogeo, dando vita alla visione finale. È un fumo ideale quello che esce impertinente dal sottosuolo, generando una sorta di sogno o forse svelando il motore complessivo del percorso. Non sapremmo dire, infatti, se il tempo sia frutto o origine delle sperimentazioni al piano di sotto. A far capolino tra le aperture in facciata è la figura scomposta di una donna allegorica, realizzata con pastelli acquerellabili, stendendo pennellate di gesso e acrilico su cui poter disegnare a matita. Torna il colore, autoconcessione rarissima per l’artista, che ci riporta ai primari.” estratto dal testo in catalogo di Davide Dall’Ombra.
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